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In viaggio con la Chiuri alla scoperta della Cruise Collection 2022

Sembra quasi la prima volta per Dior. Un viaggio di ritorno che vede come spettatori settecento ospiti. Nei panni di Virgilio è Maria Grazia Chiuri, che ci guida con il Cruise Show nei luoghi di culto della Magna Grecia. La terra ellenica in cui, nell’autunno 1951, Christian Dior stesso era impegnato nella realizzazione di un servizio per Paris Match scattato da Jean-Pierre Pedrazzini, in cui le Cariatidi del Partenone incorniciava il tripudio fra abiti e modelle.

Dal palazzo di Cnosso alle rovine di Akrotiri, dall’isola di Santorini al Tempio di Apollo a Delfi, fino allo stadio Panatenaico di Atene, la direttrice creativa della maison ci delizia – nuovamente – con uno stimolo alla libertà e alla leggerezza, materializzate nella tradizione statuaria più evocativa. Le modelle protagoniste della sfilata percorrono il tracciato originale della pista da corsa dello stadio, seguendo un camminamento quasi sacrale di 500 metri, che, illuminato da una fila di fiaccole olimpioniche e circondato da un susseguirsi di 72 bandiere, segna l’incontro tra sport, arte e creatività. Ad accompagnare il tutto, il canto etereo di Ioanna Gika cosparso dalla melodia di un’orchestra. Fra gli ospiti Anya Taylor-Joy, Catherine Deneuve, Suki Waterhouse e la presidentessa greca Katerina Sakellaropoulou.

Ero al corrente di quanto insidioso potesse risultare organizzare uno show ad Atene. È come Roma: può rapidamente diventare troppo teatrale, dal mio punto di vista, meno una vera sfilata ready-to-wear e più un riferimento all’ambientazione, un costume o qualcosa che potresti trovare in un museo, uno spettacolo o un melodramma. Non volevo questo. Creiamo moda per il presente, non per il passato e non per il futuro, ma per questo istante. Dopo la pandemia – anche se non ne siamo completamente fuori – vogliamo muoverci.

Il concetto di athleisure – ovvero vestiti casual disegnati per essere indossati sia per l’esercizio fisico che per l’uso generico – si alterna a rivisitazioni del peplo, abiti tradizionali della Grecia Antica, andando a catturare il sentimento del pianeta Terra: un desiderio di rinascita post-pandemica e la preparazione per le olimpiadi estive di Tokyo. La Chiuri infonde così le proprietà tecniche dello sportswear con la sapienza artigiana – vista tradizionalmente come suo antipodo. Una sapienza protagonista di questo Cruise Show, che esalta artigiani locali come Silk Line per la realizzazione del pied-de-poule con una la tecnica di tessitura tradizionale, o i cappelli da pescatore dell’Atelier Tsalavoutas, una realtà a conduzione familiare.
Si eleva così lo stile sportivo attraverso un omaggio al famigerato completo bianco di Marlene Dietrich, un riferimento imposto da una fotografia dell’icona travestita da Leda – forse un po’ troppo simile ad una creazione di Marjan Pejoski che Bjork indossò a Cannes nel 2001. La Bar Jacket viene rivista in chiave atletica, le chunky sneaker bianche dimostrano come sia possibile adattare i tagli sportivi al guardaroba di tutti i giorni.

Fuochi d’artificio, standing ovation: Dior, a queste olimpiadi, ha vinto la medaglia d’oro.

Daniele Conforti