Chanel Autumn-Winter 21/22 è un Pezzo da Museo
Chanel è un pezzo da museo. Un museo fisico, il Palais Galliera – storico museo della moda parigino – , e uno costituito da ispirazioni e riferimenti Novecenteschi e impressionisti. Il processo di realizzazione della collezione consente a Virginie Viard di avvicinarsi ad alcune fotografie dei busti e delle crinoline introdotti dal modernismo di Coco degli anni Trenta dello scorso secolo. Una forma di evasione che collima con il sentimento globale del mondo contemporaneo, rivisitata in chiave romantica dalla Viard.
Sono Berthe Morisot, artista impressionista cognata di Manet, e Marie Laurencin, una figura chiave del panorama dell’epoca jazz di Parigi, ad incanalare il flusso creativo di Virginie Viard. Uno sviluppo che non tralascia alcun dettaglio – dai bottoni raffiguranti le ninfee di Monet, alle fioriture accostate ai copricapi in feltro di Maison Michel. Lesage, Cécile Henri, Aterlier Emmanuelle Vernoux, Atelier Montex e Lemarié sono le sapienti mani che conferiscono un apporto sartoriale alla collezione, emulando le pennellate di colore vangoghiane e il puntinismo alla Seurat. Viene così materializzata un’opera d’arte che evoca boccioli di rosa e petali di dalie.
La leggerezza che costituisce Chanel A/W 21/22 prosegue con una timida eccentricità fra gonne a balze vaporose, giacche in tweed laminato e bustier delicati rivestiti dalla broderie anglaise tinta di rosa pallido. Il pizzo dei corpetti si intarsia con fiocchi e chiffon. Nel frattempo, Damien Boiwsinot costruisce un’acconciatura a foggia di falco, in linea con l’estro rock-chic della Viard. Margaret Qualley, invece, personifica placidamente il ruolo della sposa, indossando un abito in satin di un rosa quasi impercettibile. L’ispirazione deriva da un abito indossato da Gabrielle Chanel stessa negli anni Trenta in un ritratto che ora risiede nello studio della maison.
Un giardino di bellezza manifatturiera chiude la sfilata e da’ il via alla mostra Gabrielle Chanel: Fashion Manifesto. Il sogno di una maison che torna a essere realtà.
Daniele Conforti